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I LUOGHI SACRI SICILIANI

Un altro itinerario possibile può toccare i luoghi sacri, segno tangibile della forte e radicata fede cristiana che nei secoli è davvero entrata nel profondo del cuore e dell'anima dell'isola.

La fede isolana esprime in modo tangibile, cioè sfruttando le arti figurative al massimo e dando sfogo alla fantasia e lavoro popolani attraverso le feste, come il cuore umano isolano abbia aderito in modo radicale all'azione salvifica del Dio cristiano sentito come una figura presente nella vita quotidiana.

L'architettura religiosa siciliana ha avuto nel corso dei secoli un forte sviluppo, ma ha risentito notevolmente dei cataclismi naturali, come ad esempio alcuni terremoti, che hanno imposto un po' dovunque dei lavori di restauro e molto spesso di riedificazione, evento che in molti casi ha eliminato quasi del tutto le tracce di antiche epoche per cedere il posto al "più recente" sviluppo barocco.

Ogni epoca storica ha comunque lasciato le sue tracce in tutta la Sicilia, a partire dall'epoca paleocristiana che ha lasciato in innumerevoli siti isolani resti di catacombe e chiese costruite seguendo l'antico modello basilicale di origine latina, continuando poi con l'arrivo dei bizantini che portarono nella isola la creazione di nuovi santuari, delle "cube" - chiesette a pianta quadrata presenti soprattutto nella parte orientale dell'isola -.

Con l'arrivo dei Normanni all'inizio dell'anno 1000 si allontanarono gli arabi e con essi le loro espressioni figurative. L'epoca normanna segna in parte il ritorno dello sfarzo architettonico bizantino che i Normanni cercano di imitare creando delle Chiese dalla forte influenza classica, monumenti sacri imponenti, a pianta basilicale e a croce latina o greca.

L'arte del periodo risente delle influenze di tutte le epoche passate, evento attestato, ad esempio, dalla forte presenza dei mosaici in molte Chiese isolane e prova della precedente dominazione bizantina, con l'introduzione dell'arco a sesto acuto, di quello rialzato e di quello moresco in molte costruzioni sacre e profane, segno tangibile del passaggio arabo, con piante a croce latina e facciate incastonate da torri, prova dell'influenza romanica.

Il lungo periodo gotico segna il passaggio di vari dominatori nell'isola, ognuno dei quali ha influenzato l'architettura isolana, gli Svevi soprattutto con la costruzione di roccaforti ed il mantenimento dei Castelli ricevuti in eredità dai Normanni, come si avrà modo di vedere nello itinerario dedicato ai Castelli e Palazzi nobiliari della Sicilia, i Chiaramonte con l'imposizione di un loro specifico modello decorativo ed architettonico presente in numerose Chiese e Monumenti Pubblici isolani, con l'introduzione dell'arte gotico-catalana imposta dalla dominazione spagnola che l'isola ha subito durante il XV secolo.

Del periodo barocco si conservano forse gli elementi più numerosi in parte per le antiche reminescenze arabe e bizantine che hanno abituato gli isolani alle forti decorazioni sia perché s'impose in molte zone una grande opera di ristrutturazione post-terremoto [ci si riferisce in questo secondo caso, ad esempio, alla Val di Noto notevolmente distrutta dal terremoto del 1693].

Questa è solo una breve e non del tutto esauriente carrellata storica già anticipata in parte nell'introduzione e da tener presente non solo nell'analisi degli edifici sacri, ma anche per quelli nobiliari e le roccaforti presenti in tutta l'isola dei quali si parlerà in seguito, carrellata che serve per apprezzare di più la bellezza di questi edifici.

Cattedrale PalermoDi Palermo si possono ammirare splendidi esempi di religiosità, a partire dall'imponente Cattedrale cittadina dedicata alla Vergine Assunta e costruita a partire dal 1184 per sostituire un edificio di culto musulmano e prodotto di notevoli ed ulteriori ristrutturazioni. La sua imponenza è data da una splendida facciata incorniciata da 2 campanili che racchiudono anche l'abside, segno evidente del passaggio normanno nell'isola, dalle tre navate incastonate da numerosi pilastri che mostrano riproduzioni scultoree dedicate ai Santi.

Al suo interno troviamo svariate rappresentazioni sacre che ammaliano con la loro bellezza ed imponenza, a partire dalla Cappella di S. Rosalia contenente l'urna argentea conservatrice delle reliquie della Santa, la Cappella del Sacramento, un Crocifisso ligneo dei primissimi anni del '300, una statua marmorea risalente alla seconda metà del 1400 e raffigurante la Madonna col Bambino.

Palazzo dei Normanni - PalermoSempre a Palermo si ha una notevole espressione dell'arte normanna, la famosa Cappella Palatina presente nel Palazzo Normanno, edificata a partire dal 1130 e contenente, nelle sue tre navate, ad esempio, il Cristo Pantocratore attorniato da angeli ed arcangeli e con mano benedicente presente nella cupola, raffigurazione della famosa tecnica dell'ornato a mosaico.

La bellezza della Cappella è data dagli altri innumerevoli mosaici, distinti per epoche visto che quelli del Santuario risalgono all'anno della consacrazione del luogo sacro, il 1143; tra i vari esempi citiamo la presenza di alcuni personaggi biblici come Salomone, San Giovanni Battista, gli Evangelisti, alcuni eventi biblici come l' Annunciazione e la Presentazione al Tempio; posteriori sono i mosaici presenti nella navata centrale e che rappresentano eventi del Vecchio Testamento.

Un'altra Chiesa palermitana è quella destinata al culto anglicano caro alla comunità britannica che si insediò nel capoluogo isolano nel XIX secolo.

Solo alla fine del 1800 i fedeli anglicani incominciarono a raccogliere i fondi per la costruzione della Chiesa, denominata Della Croce Santa, che poi è stata via via arricchita. La Chiesa offre vari punti d'interesse, come le vetrate ogivali dell'abside, i mosaici, i capitelli delle colonne che sono decorati con gli emblemi d'Inghilterra, di Scozia, di Irlanda e di Sicilia, il fonte battesimale, il rosone raffigurante "L'Adorazione dell'Agnello" e le 3 sottostanti finestre ad ogiva raffiguranti "Le tre Marie" [in realtà queste ultime sono la riproduzione di quelle originarie che andarono distrutte durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale].

La Chiesa Palermitana dedicata a Santa Maria dell'Ammiraglio o Martorana è denominata in questo modo perché essa fu fatta edificare nel 1143 per ordine di Giorgio di Antiochia Ammiraglio di Ruggero II, ed il titolo di Martorana le fu assegnato da quando fu affidata all'omonimo Convento fondato precedentemente da Eloisa Martorana. Dell'antico Tempio sono ancora testimoni il campanile che raccoglie quattro ordini di archi e logge arricchite da colonnine, bifore e tarsie, l'antico impianto della Chiesa a croce greca.

L'importanza della Chiesa è data dalla forte presenza degli immancabili mosaici, probabile frutto del lavoro di maestranze bizantine, risalenti al XII secolo e rappresentanti, data la natura dell'edificio che li raccoglie e li offre al popolo dei fedeli e degli amanti delle arti figurative, scene tratte dall'Antico e Nuovo Testamento, figure di Apostoli, Evangelisti e Profeti, il Cristo benedicente al centro della Cupola, ed una scena più profana dedicata a Ruggero II ritratto mentre riceve la corona direttamente da Gesù. La Chiesa, inoltre, contiene molte tele attribuite al Boorremans. La Chiesa è riservata al Culto greco-bizantino visto che agli inizi del 1900 è stata eletta concattedrale della diocesi della Piana degli Albanesi.

MondelloIl Santuario di Mondello, rientrante nel territorio provinciale palermitano, è dedicato a Santa Rosalia. La tradizione religiosa vuole che nel XII secolo una giovane donna, ritenuta appartenente alla famiglia regnante dei Normanni, si ritirò in preghiera nel Monte Pellegrino.

Alla sua morte, tale giovane donna Rosalia fu acclamata come Santa dalla devozione popolare e ad essa fu attribuita la fine miracolosa dell'epidemia di peste che flagellò Palermo nel XVII secolo. Il suo santuario fu edificato a Mondello nel 1624 e presenta uno stile barocco e numerose statue a Lei dedicate e soggette alla forte devozione popolare.

Duomo di MonrealeMonreale, nel retroterra palermitano e precisamente in una posizione di dominio sulla Conca D'Oro, rappresenta un luogo di culto ed un notevole sito turistico che in passato fu la residenza preferita dei regnanti normanni e che attualmente continua ad offrire, oltre ad un superbo panorama naturale grazie alla sua già citata posizione geografica davvero privilegiata, una sintesi della presenza araba e normanna e svariati monumenti. Tra essi occorre citare, ad esempio, il Duomo, l'espressione dell'arte normanna risalente al XII secolo denominato S. Duomo di MonrealeMaria La Nuova e contenente, tra l'altro, il monumentale Cristo Pantocratore presente nell'abside principale, avvolto nel suo mantello e circondato da Arcangeli che sovrasta la rappresentazione della Vergine in Trono; la raffigurazione del Cristo Pantocratore è comune a molte Chiese ed in tutte colpisce per la sua imponenza e perfezione della sua riproduzione; anche tale duomo è un ottima raccolta di altri splendidi mosaici, a partire dalle due espressioni già citate per poi continuare con un ciclo dedicato all'Antico e Nuovo Testamento.

DUomo di MonrealeLa chiesa è a croce latina ed eccelle per il suo valore decorativo ed architettonico. La bellezza di questo simbolo dell'arte normanna è data anche dalla facciata massiccia che conserva ancora le due torri quadrate, una delle quali incompleta, dalle porte bronzee suddivise in vari riquadri rappresentanti episodi biblici.

Duomo di CefalùSempre rientrante nel palermitano è Cefalù, una cittadina della costa tirrenica incastonata in una catena montuosa e che conobbe un notevole sviluppo sotto la guida normanna. Della città spicca l'opera normanna della Cattedrale, simile per certi versi a quella di Monreale. Tale monumento risale al dominio di Ruggero II. L'interno ad impronta basilicale e a tre navate arricchite dalle colonne riportanti dei bei capitelli ed archi a sesto acuto e contiene anche notevoli rappresentazioni sacre come, ad esempio, una rappresentazione cinquecentesca della Madonna col Bambino, un fonte battesimale ed un bel Crocifisso risalente al XIV secolo. Quello che maggiormente colpisce è certamente la forte ed immancabile presenza dei mosaici posti su di un fondo d'oro e che coprono l'abside ed il presbiterio; di questi, come per le già citate Chiese presenti nel territorio di Palermo e provincia, il più famoso è certamente quello presente nel catino centrale e raffigurante il Cristo Pantocratore.

Duomo di SiracusaL'itinerario religioso deve obbligatoriamente comprendere la città d'ispirazione greca Siracusa, nota non solo per il suo teatro ma anche come centro cristiano importante, fatto dovuto al passaggio dell'apostolo Paolo nel suo viaggio verso Roma e dalla presenza del centro archeologico e religioso delle "Catacombe di S. Giovanni" che testimoniano l'importanza della città ottenuta nei primi secoli della diffusione del Cristianesimo antecedenti l'editto di Costantino del 313.

Come altre espressioni religiose della città occorre ricordare il Duomo, dedicato a Santa Lucia della Badia. Esso si trova nell'omonima Piazza Duomo ad Ortigia ed inizia con la sua scalinata impreziosita con le statue dedicate ai SS. Pietro e Paolo e risalenti al 1746 e le statue di San Marziano, primo vescovo cittadino, e della Santa patrona della città, Santa Lucia.

Piazza Duomo - SiracusaIl Duomo ha origini molto remote: al suo posto in passato c'era un tempio pagano dedicato ad Athena e voluto dal tiranno di Siracusa Gelone per festeggiare la sua vittoria sui cartaginesi; tale antico tempio risaliva al V secolo A.C.; durante la dominazione romana il tempio fu dedicato a Minerva, ma fu progressivamente spogliato dei suoi tesori; per volere del vescovo dell'epoca, nel VII secolo la cattedrale siracusana fu trasferita in questo antico tempio che nel frattempo era diventato una chiesa cristiana. Danneggiata dai due famosi terremoti che colpirono l'isola nel 1542 e nel 1693, la chiesa fu restaurata ottenendo così la sua fisionomia barocca. Al suo interno, a tre navate, si notano ancora le antiche colonne greche, innumerevoli cappelle, a partire da quella del Battistero contenente il fonte battesimale di epoca ellenistica, la cappella di Santa Lucia dove è preservata la preziosa statua dedicata alla Santa, in argento e realizzata dal Rizzo nel 1599; tale cappella fu edificata nel XVIII secolo; la cappella del SS. Sacramento a pianta poligonale e con notevoli affreschi nella volta raffiguranti scene dell'Antico Testamento; l'ultima cappella è quella dedicata al SS. Crocifisso, risalente alla fine del XVII secolo e contenente un Crocifisso ligneo di stile bizantino e posto nell'altare principale.

San Sebastiano - MelilliLa Chiesa di San Sebastiano presente a Melilli - Sr - fu eretta nel 1751 ed è ricordata soprattutto per la forte presenza delle tele realizzate da Olivo Sozzi, come quelle rappresentanti, ad esempio, "L'incoronazione di San Sebastiano", "Il Trionfo della Fede" ed "Il Bacio della Pace e la Giustizia".

Altra opera d'arte presente nella Chiesa e segno tangibile della devozione locale verso questo Santo che è celebrato i primi di maggio di ogni anno è il paliotto in marmo con un rilievo posto vicino l'altare maggiore e raffigurante "La deposizione di San Sebastiano".

Cattedrale di NotoAnche la piccola ma suggestiva cittadina di Noto si trova in provincia di Siracusa ed essa può degnamente esser considerata un vero tripudio delle costruzioni sacre a profane in splendido stile barocco presente perché dopo il famoso terremoto del 1693 che nel corso di questo itinerario sarà citato più volte e che colpì tutta la Val di Noto, si impose un attento lavoro di ristrutturazione e spesso di ricostruzione.

Il vero gioiello cittadino è di sicuro la Chiesa madre, la Chiesa settecentesca dedicata a San Nicolò di Mira che fu elevata a Cattedrale nel 1844. La sua struttura prevede un interno a tre navate con cupola e cappelle laterali.

Al suo interno si trovano delle espressioni figurative pregiate come un rilievo policromo tardo cinquecentesco dedicato alla Madonna delle Grazie circondata da cherubini, la cappella dedicata a San Corrado Confalonieri dove, durante i festeggiamenti a Lui dedicati, è esposta l'urna argentea con le reliquie del Santo. Nel presbiterio sono presenti innumerevoli affreschi dedicati agli Evangelisti, alla Resurrezione di Cristo, alla Cacciata dei Progenitori dal Paradiso terrestre. Purtroppo la Cattedrale ha subito il crollo della sua imponente cupola nel 1999, quindi si stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione.
Adiacente alla chiesa c'è poi il Palazzo Vescovile.

La piazza è poi completata dalla Chiesa dedicata al Salvatore con l'attiguo monastero. La Chiesa fu edificata verso la fine del XVIII secolo e presenta numerosi affreschi, come quello dedicato alla "Discesa dello Spirito Santo", "L'adorazione dei Magi", "La Crocifissione". La chiesa presenta una pianta ellittica. Anch'essa, comunque, attualmente è soggetta al lavoro di restauro.

Eremo di San Corrado fuori le muraNonostante le sue non notevoli dimensioni, Noto presenta altri monumenti sacri degni di nota, a partire dall'eremo di San Corrado Fuori le Mura. Questa Chiesa barocca fu consacrata a questo nobile Santo nel 1759. Le opere meglio rappresentative di questa chiesetta sono le tele raffiguranti "La Vergine col Bambino insieme a San Corrado", "La Madonna delle Grazie" e "L'Addolorata".

Infine ricordiamo la Chiesa dedicata a Santa Maria della Scala, un Santuario edificato agli inizi del 1700 sui resti di una Chiesa distrutta dal terremoto del 1693, Santuario meta di numerosi pellegrinaggi durante il mese mariano.
Di essa spicca soprattutto l'immagine della Madonna della Scala dipinta sulla roccia e di probabile epoca bizantina.

Duomo di San Giorgio - Ragusa IblaUn altro santuario da considerare in questo itinerario religioso è il duomo di Ragusa Ibla, la parte antica della città, dedicato a S. Giorgio e che deve la sua imponenza barocca alla distruzione portata dal nefasto terremoto del 1693 e dall'opera di ricostruzione affidata alla direzione di esperti del settore.

Il duomo nacque sulle macerie della Chiesa di S. Nicolò ed è arricchito da una discreta scalinata e da una leggera non simmetria con la piazza che completa il quadro. Il progetto fu curato dall'architetto Gagliardi che voleva dare alla chiesa un forte assetto ascensionale, effetto completato anche dalla convessa torre campanaria e dall'aggiunta di un terzo ordine alla facciata.

Cupola Duomo di San Giorgio - Ragusa IblaQuel che colpisce l'occhio dello spettatore è, innanzitutto, la già citata facciata composta da tre ordini, dal portone centrale ornato da un merletto decorativo, la cupola neoclassica realizzata da Carmelo Cutrano nel 1820 e la scalinata che fu prolungata nel 1876. L'interno, a tre navate e a croce latina con l'abside sormontata da una cupola, contiene numerose opere d'arte come le pale d'altare realizzate dall'artista Vito D'Anna delle quelli citiamo la più famosa, quella dedicata alla Gloria di San Nicolò, Santo attorniato da gruppi di angeli e di serafini dei quali quelli in alto sono con le braccia alzate in segno di tripudio e quelli in basso reggono la mitra ed il pastorale, le insegne vescovili.

Santa Maria delle Scale - ragusa IblaSempre a Ragusa Ibla c'è poi la Chiesa dedicata a Santa Maria delle Scale o delle Cateratte, sorta nel XIV secolo sullo stesso luogo di un convento cistercense e successivamente riedificata dopo il nefasto quanto conosciuto terremoto del 1693. Dell'antico tempio cristiano l'attuale Chiesa conserva ancora un pulpito gotico e delle cappelle gotico-catalane e rinascimentali delle quali merita il cenno quella dedicata alla Madonna Assunta che conserva ancora una opera in terracotta policroma ad altorilievo del 1538 dedicato al "Transito della Vergine".

Cattedrale di San Giovanni Battista - RagusaAltro esempio della religiosità ragusana è la Cattedrale dedicata a San Giovanni Battista la cui costruzione fu terminata nel 1760. L'ampia facciata barocca è arricchita dalle tre statue rappresentanti "L'Immacolata", "Il Battista" e "San Giovanni Evangelista"; essa è asimmetrica grazie al campanile cuspidato ed è completata da due ordini e da un portale.

L'interno della Chiesa è a croce latina e tre navate e presenta, oltre ai notevoli stucchi decorativi, innumerevoli opere d'arte aventi soggetti sacri, a partire dalla statua in pietra pece dedicata a San Giovanni e realizzata nel 1513 proveniente dall'antico tempio a Lui dedicato e distrutto dal terremoto del 1693, innumerevoli quadri, come quelli dedicati a Gesù Cristo, a San Filippo Neri e a San Gregorio Magno.

Chiesa di Santa Maria Maggiore - IspicaIspica si trova in provincia di Ragusa e può essere degnamente inserita in questo itinerario a sfondo religioso grazie alle sue chiese. La prima che merita d'esser citata è quella dedicata a Santa Maria Maggiore, nota per gli stucchi presenti al suo interno e che conservano echi dello stile rococò, gli affreschi realizzati dal Sozzi nella seconda metà del 1700. Tutta la volta della navata centrale è una vera apoteosi di affreschi e stucchi che ripropongono episodi biblici, a partire dal "Trionfo della Fede" con personaggi dell'Antico e Nuovo Testamento e l'affresco dedicato al "Trionfo della Chiesa sulle eresie". Tali affreschi hanno una posizione centrale, mentre lateralmente si hanno i medaglioni raffiguranti le quattro virtù cardinali. Nella cupola si ammirano gli affreschi dedicati ai patriarchi, profeti, vergini martiri, prelati e fondatori di ordini religiosi.

Loggiato di Santa Maria Maggiore - IspicaLa facciata fu costruita nel 1700 e subì un attento lavoro di ristrutturazione nel XIX secolo. Essa è a due ordini e presenta tre portali.

Certamente la Chiesa merita una visita accurata per la ricchezza d'arte che custodisce e perchè è degnamente considerata monumento nazionale.

Chiesa dell'Annunziata - IspicaAltri cenni merita la Chiesa ispicese dedicata a Santa Maria dell'Annunziata, edificata agli inizi del 1700 e nota soprattutto per il ciclo degli stucchi risalenti al XVIII secolo e dedicati a scene dell'Antico e Nuovo Testamento.
Tra questi pannelli si possono citare quelli dedicati a "La storia di Giuditta", "La prova di Gedeone", "Il sacrificio di Isacco", "La natività" e "La venuta dei Magi". La Chiesa conserva alcune opere d'arte resistite al sisma che distrusse l'originaria Chiesa, opere come il gruppo statuario dedicato al "Cristo Risorto" fra i soldati sbigottiti.

Per completare questa descrizione sulla Chiesa occorre ricordare la facciata a tre ordini, il primo contenente tre portali alternati con colonne binate, il secondo che prevede il prolungamento delle due colonne binate centrali del primo ordine. Il terzo ed ultimo contenente una nicchia con la statua della Madonna.

Duomo di San Giorgio - ModicaRestando sempre in provincia di Ragusa, S. Giorgio è molto venerato a Modica dove si ha una monumentale Cattedrale a Lui dedicata. Dai documenti storici si apprende che la Cattedrale fu eretta sui resti della Chiesetta dedicata alla Santa Croce che fu distrutta dai Saraceni nell'845; la Cattedrale fu costruita per volere del normanno Ruggero D'Altavilla nel 1090. Al fatto storico si unisce la leggenda: pare che il nobile normanno abbia ricevuto in visione questo Cavaliere della Cappadocia divenuto martire a causa della sua religione cristiana e, dopo questo evento, riuscì a vincere i suoi nemici.

San Giorgio - ModicaDurante i secoli essa ha subìto varie modifiche e lavori di ristrutturazione, come la costruzione della poderosa scalinata che con i suoi 250 scalini collega la parte alta e bassa della città e che prevede anche delle zone di sosta, evento che avvenne intorno il 1700, come i lavori effettuati dopo il grande sisma del 1693. La grandiosa facciata barocca prevede tre ordini architettonici. La chiesa prevede inoltre cinque navate contenenti innumerevoli opere d'arte, come il superbo polittico presente dietro l'altare principale ed opera di Bernardino Niger; esso raffigura, nei suoi nove riquadri di pregiata fattura e dimensioni notevoli, nel primo ordine scene della vita dei due Santi cavalieri cristiani S. Giorgio e S. Martino, nel secondo ordine alcune scene raffiguranti i misteri gaudiosi e nel terzo ed ultimo i misteri gloriosi; il polittico è sormontato da una lunetta raffigurante Il Padre Celeste.

San Giorgio - ModicaTra le altre opere d'arte racchiuse in questa Chiesa occorre citare il quadro raffigurante la "Madonna Assunta in cielo" creato nel 1610 dal pittore Paladino [la particolarità del quadro è che racchiude anche un autoritratto del pittore, posizionato in alto, un po' distaccato dagli Apostoli che guardano in basso verso il sarcofago vuoto che precedentemente conteneva Gesù Cristo e con lo sguardo rivolto verso il pubblico], un quadro raffigurante il martirio di S. Ippolito, realizzato dal Cicalesius, che è preceduto da una piccola arca che contiene delle reliquie del Santo, una statua rappresentante la Madonna della Neve realizzata nel 1511.

La città di Modica è ricca di altre Chiese tanto da esser ricordata in passato come la "città delle cento chiese", espressione certamente pittoresca ma sicuramente non esagerata, anche se oggi molte di esse sono state sconsacrate. Per questo motivo l'itinerario religioso riguardante tale città non può fermarsi solo alla citazione della sua Cattedrale.

Santi Pietro e Paolo - ModicaAltra imponente Chiesa modicana è certamente quella dedicata agli apostoli San Pietro e San Paolo, situata nel quartiere centrale cittadino di fronte allo storico quartiere-ghetto di Cartellone, un tempo residenza dell'antica comunità ebraica della città. La Chiesa è preceduta da una discreta scalinata, certamente più breve rispetto a quella del Duomo di San Giorgio, ma altrettanto importante per la presenza delle statue degli Apostoli, meglio conosciuti con l'appellativo di "Santoni". Essa fu costruita nel XIV secolo, ma, come buona parte di tutte quelle presenti nella città, fu danneggiata dal terremoto che colpì la Val di Noto nel 1693, quindi una sapiente opera di ristrutturazione s'impose ed essa fu effettuata grazie alle offerte dei fedeli e quelle più cospicue effettuate dalla nobile Petra Mazzara, d'origine araba, ricordata con uno stemma rappresentante il suo nome nel catino absidale.

Santi Pietro e Paolo - ModicaLa facciata tardo-barocca è arricchita dalla presenza di quattro statue, quella dedicata alla Madonna, a San Pietro, a San Cataldo e Santa Rosalia. Delle innumerevoli opere artistiche rappresentanti l'abilità figurativa e la religiosità umana presenti all'interno della chiesa a tre navate si possono citare i medaglioni presenti nel tetto e raffiguranti i dottori della Chiesa, una statua marmorea dedicata alla Madonna di Trapani, il gruppo ligneo dedicato a San Pietro ed il Paralitico realizzato dal Civiletti nel 1893.

Santa Maria di Betlem - ModicaAltra rinomata Chiesa cittadina è quella dedicata a Santa Maria di Betlem, recentemente sottoposta ad un sapiente lavoro di restauro, Chiesa costruita nel 1400 sulle rovine di altre quattro piccole chiese locali [S. Maria del Berlon, San Bartolomeo, S. Antonio e S. Mauro] e stretta tra un antico torrente oggi coperto e tra una parete rocciosa che si erge in verticale fino al Castello dei Conti.

Delle antiche Chiese che hanno dato origine a quello che oggi è degnamente considerato un monumento nazionale rimane un segno tangibile nella parete ovest dell'attuale costruzione dove ancora si preserva un bassorilievo raffigurante la Natività. Il prospetto originario della Chiesa ha subito notevoli cambiamenti con il passare dei secoli ma conserva ancora, nella sua parte inferiore, delle reminescenze rinascimentali.

L'interno della Chiesa comprende tre navate ed è chiuso da un soffitto ligneo a cassettoni. La struttura conserva numerose opere d'arte, a partire dalla cappella dedicata al SS. Sacramento detta anche Cappella Palatina realizzata tra il XV e XVI secolo contenente delle tombe gentilizie e con un portale tardo-gotico che presenta ancora elementi arabi, normanni e catalani e soprattutto il celebre presepe che ha reso la Chiesa una notevole meta turistica. Esso è costituito da 60 statue in terracotta dipinta realizzate da Fra' Benedetto Papale Minimo nel lontano 1882. Il presepe è posto all'interno di una scenografia che ricorda le Cave Modicane e racchiude vari materiali, a partire da rocce calcaree del Salto e stalattiti provenienti dalle caverne locali, legno di carrubo e quercia e sughero. La suggestione è completata dalle già citate statuette che indossano i costumi locali dell'epoca.

La Chiesa fu muta testimone di un triste evento storico della storia modicana: nello spiazzale che la precede nell'agosto del 1474 furono trucidati numerosi ebrei durante la rivolta cittadina scoppiata contro di loro dettata dalla superstizione [si credeva che la carne da loro venduta era avvelenata] e soprattutto da ragioni economiche [all'epoca l'usura era consentita e gli Ebrei erano davvero imbattibili nel campo].

Santa Maria La Nova - ScicliSempre nel territorio provinciale ragusano si trova la cittadina barocca di Scicli, antico baluardo della via fluviale e di controllo dell'altopiano interno. In questo itinerario religioso non si può fare a meno di citare alcune delle sue chiese, a partire da quella dedicata a Santa Maria La Nova, situata vicino le colline della Santa Cassa e del Rosario, edificata nel XV secolo ed ampliata in epoche successive. Essa va ricordata per il suo prospetto neoclassico e per le opere che raccoglie, come la statua dedicata all'Immacolata risalente alla prima metà del 1800, la statua lignea dedicata a Gesù Cristo Risorto, una statua marmorea dedicata alla Madonna della Neve risalente alla fine del 1400 ed un'altra statua realizzata utilizzando il legno di cipresso e raffigurante la Madonna della Pietà, una statua ritenuta d'origine bizantina e soggetta alla grande venerazione dei fedeli.

La Chiesa è nota anche grazie alla grande presenza di stucchi e soprattutto di affreschi presenti in misura notevole nella volta e raffiguranti, ad esempio, scene della vita di Gesù. Altra rappresentazione figurativa e sacra presente nella Chiesa è la pala posta vicino l'altare maggiore e raffigurante "La natività della Madonna".

San Matteo - ScicliUna seconda Chiesa sciclitana degna di nota è quella dedicata a San Matteo, presente nella città sin dall'undicesimo secolo, antica chiesa madre cittadina anche dopo l'ampliamento del borgo che portò il trasferimento degli abitanti dal colle omonimo a valle. Oggi la Chiesa è malauguratamente in uno stato d'abbandono e di degrado, senza una degna copertura e con una facciata barocca incompiuta, residuo di un rifacimento dettato dal celeberrimo terremoto del lontano 1693.

San Bartolomeo - ScicliOccorre menzionare poi una ulteriore Chiesa sciclitana dedicata a San Bartolomeo e situata nella cava omonima. La Chiesa era già esistente nel XV secolo ed è uno dei pochi esemplari rimasti quasi indenni dal terremoto nominato qui più volte. La Chiesa va ricordata non solo per la sua imponenza, ma anche per un bel esempio di presepe in legno di tiglio realizzato dal Padula durante la seconda metà del 1700. La Natività ha la posizione centrale della struttura mentre contadini e pastori le fanno da contorno; sullo sfondo si ha la "Gloria degli Angeli" sospesa in aria. Originariamente il presepe era costituito da una sessantina di personaggi ed alti circa un metro, ma oggi ne è rimasta circa la metà. Tra le altre opere presenti nella Chiesa ci sono delle belle tele che rappresentano, ad esempio, "Il martirio di San Bartolomeo", tela posta sull'altare maggiore, ed una seconda tela raffigurante "L'Immacolata tra Santi".

Duomo di MessinaIl Duomo d'origine normanna di Messina, intitolato a Santa Maria nel 1197, ha avuto una storia decisamente sfortunata se si pensa che ha subito varie ricostruzioni, come quella relativa alla facciata dell'edificio e quelle degli interni per tentare il recupero dell'antico fascino decorativo, determinate da eventi nefasti come un doloroso incendio nel 1254, vari terremoti come quelli del 1693 già citato varie volte e quello del 1783 ed infine un altro incendio durante gli anni '40 a causa del quale si persero numerose opere d'arte veramente importanti come gli affreschi del Quagliata.

Della sua storia si può ancora dire che la sua rifondazione fu voluta dal Conte Ruggero dopo la profanazione ed i danni causati dai Saraceni durante la loro lunga dominazione. La sua consacrazione avvenne nel già citato 1197 davanti all'Imperatore Enrico VI. A causa dei cataclismi menzionati, molte delle opere qui contenute sono andate distrutte e quelle preservate attualmente nella Chiesa sono in buona parte delle copie.

Il suo attuale interno è ad impianto basilicale con tre navate e varie colonne monolitiche e contiene varie espressioni dell'arte figurativa come la statua dedicata a San Giovanni Battista attribuita al Gagini, unico esempio delle opere d'arte presenti nella Chiesa prima del già citato grosso incendio del 1943 e presente nel primo altare della navata destra e due rappresentazioni sacre raffiguranti "L'incredulità di S. Tommaso" e "San Pietro che consegna il Vangelo a San Giacomo" relative al XVI secolo.

Campanile del Duomo di MessinaTra le altre espressioni presenti in questa Chiesa ricordiamo un bassorilievo raffigurante San Gerolamo penitente realizzato nel XV secolo da un autore ignoto ed un Crocifisso ligneo del XVIII secolo.

La bellezza della struttura esterna della Chiesa è aiutata dal Campanile che sorge in maniera più distaccata dal resto della costruzione e che contiene varie decorazioni come il quadrante del calendario e quello del sistema planetario, alcune scene evangeliche come l'Epifania e la Pentecoste.

La sua facciata è a tre portali corrispondenti alle tre navate della Chiesa ed è arricchita da alcune decorazioni, come le strisce orizzontali di marmi policromi presenti nella parte inferiore. La sua bellezza è arricchita anche dal primo bel portale gotico relativo al periodo storico che va dal XIV al XVI secolo e che a sua volta raccoglie delle colonnette con decorazioni varie e statue di Santi; tale portale è completato dall'architrave che mostra il Cristo circondato dagli Evangelisti ed un grande timpano ogivale che mostra la statua della Vergine con il Santo Bambino. Gli altri due portali della facciata sono di dimensioni minori rispetto a quello centrale e sono racchiusi da delle colonnette e spirali.

La Chiesa dedicata alla SS. Annunziata dei Catalani fu eretta tra la fine del 1100 ed il 1200 sempre a Messina sui resti di un antico Tempio pagano. La bellezza della chiesa è data soprattutto dall'incrocio di stili architettonici diversi, a partire dall'impianto tardo-bizantino e da altri elementi denuncianti uno stile orientale bizantino come gli archi a fasce bicolori.

La Chiesa duecentesca dedicata a SS. Maria degli Alemanni -Me- deve il suo nome all'ordine dei Cavalieri Teutonici che ha provveduto non solo alla sua costruzione, ma anche a quella di un ospedale attiguo. La Chiesa è nota soprattutto come uno dei pochi esempi di arte gotica della Sicilia, grazie alla sua datazione, anche se allo stato attuale dei fatti delle due strutture rimane ben poco. Infatti i Cavalieri Teutonici lasciarono la zona verso la fine del XV secolo, evento che in parte ha contribuito alla decadenza del sito stesso. Di tutta la struttura oggi si possono ammirare pochi resti relativi all'antico ospedale, come un archetto ogivale; per quanto riguarda la vecchia chiesa, danneggiata nel tempo anche da cataclismi naturali come il terremoto del 1783, oggi rimangono la struttura originaria a tre navate divise da pilastri ed arricchite da volte a crociera che terminano con delle absidi e delle antiche decorazioni floreali mescolate con mostri e figure umane presenti nei capitelli. Un elemento importante della chiesa è decisamente la bella espressione d'arte gotica rappresentata dal portale, oggi preservato al Museo cittadino.

Altro esempio religioso presente nel messinese è la Cattedrale della cittadina di Santa Lucia del Mela. Di tale Chiesa si sa che essa è un'opera d'epoca normanna ma fu riedificata ed ampliata tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600. Il suo interno rinascimentale prevede tre navate arricchite da alcune colonne contenenti capitelli dorici e varie opere sacre come una tavola dedicata a San Marco Evangelista realizzata dal Guinaccia verso la fine del 1500 ed un Crocifisso ligneo di fattura settecentesca.

Il vecchio Duomo di Milazzo, sempre in provincia di Messina, è un bell'esempio di barocco isolano seicentesco arricchito da un portale tardo rinascimentale presente nella facciata. Attualmente il Duomo Vecchio vive in cattive condizioni architettoniche che richiederebbero un buon lavoro di ristrutturazione.

PattiL'attuale Cattedrale di Patti fu eretta tale nel 1131 ed ha subito notevoli ricostruzioni, come testimoniano alcuni reperti che attestano i lavori risalenti al 1300 e 1400, nonché il campanile risalente al 1588. I lavori di ristrutturazione certamente più notevoli furono quelli effettuati dopo il famoso terremoto del 1693 e quello più recente del 1978. Sul prospetto anteriore della Cattedrale si trova un bel portale archiacuto retto da colonnine contenenti capitelli con decorazioni tardo-romaniche, struttura che va a sostituire un antico portale settecentesco. L'interno della Cattedrale è ad una sola navata contenente vari reperti storici e sacri, come le cappelle settecentesche dedicate a Santa Febronia e al Sacramento e realizzate, il dipinto effettuato da Antonello de Saliba risalente al XVI secolo e raffigurante "La Madonna in trono col Bambino tra Angeli", un ulteriore dipinto raffigurante "L'Adorazione dei Pastori" del XVIII secolo. Uno dei reperti storici più importanti della Cattedrale è certamente il sepolcro marmoreo dedicato ad Adelasia, la moglie del Conte Ruggero e madre di Ruggero II, morta a Patti nel 1118. L'opera risale al 1557 e colpisce l'occhio del visitatore per la figura giacente della Regina che riporta elementi estetici tre-quattrocenteschi.

La città di Caltanissetta conserva vari esempi della sua fede, a partire dalla Chiesa di S. Agata al Collegio i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1605 per i Gesuiti. L'interno a croce greca è arricchito da tarsie marmoree e da varie rappresentazioni artistiche e sacre, come l'Altare dedicato alla Madonna del Carmine con un paliotto decorato ad intarsio, una pala posta all'altare maggiore dedicata a "Il Martirio di Sant'Agata" posta all'interno di una cornice di marmo nera e sormontata da putti.

Sempre di Caltanissetta occorre citare la Cattedrale dedicata a S. Maria La Nova e S. Michele, eretta tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600. L'interno a croce latina e tre navate prevede, nella navata mediana, gli stucchi e gli affreschi creati da Guglielmo Borremans dei primi anni del 1700, una cappella dedicata all'Immacolata con una bella statua lignea, una seconda cappella dedicata a San Michele Arcangelo arricchita con una sua statua lignea policroma ed, ai lati, due statue marmoree dedicate agli arcangeli Gabriele e Raffaele, una pala realizzata dal già citato Borremans dedicata alla "Immacolata e Santi" e posta vicino l'altare maggiore ed infine una tela realizzata da Filippo Paladino agli inizi del 1600 e dedicata alla Madonna del Carmelo.

Chiesa dei Cappuccini - GelaA Gela, in provincia di Caltanissetta, c'è una piccola ma storica Chiesa dei Cappuccini dedicata alla Madonna delle Grazie. Con l'aggettivo piccolo s'intende che la Chiesa è ad una sola navata, mentre l'aggettivo storico lascia intendere la storia di questa Chiesa nella quale i Conventuali Francescani si installarono nel 1261. Originariamente la Chiesa era posta fuori le mura cittadine, fatto che la sottoponeva alle incursioni dei barbareschi ed evento che costrinse i Conventuali a trasferirsi in un altro cenobio più sicuro all'interno della città. Verso la fine del 1500 la Chiesa ed il Convento attiguo furono concessi ai Cappuccini. Della Chiesa, recentemente restaurata, colpiscono l'altare centrale in legno intarsiato e le otto finestre di stile gotico presenti lungo le due pareti.

Chiesa Madre - GelaLa Chiesa Madre sempre di Gela si trova al posto di un'altra piccola Chiesa dedicata a Santa Maria De Platea, chiamata così dai Bizantini che giunsero in Sicilia verso la fine del 535 circa e che Platea è una città greca.
Anche il quadro dedicato alla Madonna d'Alemanna è di stile bizantino ed Essa è la patrona cittadina da svariati secoli.

La piccola Chiesa di Santa Maria fu elevata a parrocchia sin dal lontano 1230, fu seriamente danneggiata dal terremoto del 1693 e fu necessario abbatterla e costruirne una nuova e più grande. L'attuale struttura della Chiesa è a croce latina e a tre navate. Il suo prospetto prevede in alto sul timpano degli acroterii risalenti al periodo greco, i resti di una colonna dorica e sopra le due porte laterali si hanno due lapidi marmoree con delle antiche scritture dell'antica Eraclea e due statue, una dedicata alla Fede e l'altra alla Carità. Il Campanile fu costruito agli inizi del 1800. La cupola di questa Chiesa completa le struttura. Essa ha delle reminescenze rinascimentali e colpisce per i mattoni rossi che la decorano.
Anche Agrigento e la sua provincia rientra a pieno titolo in questo itinerario religioso grazie alle costruzioni sacre che raccoglie.

Cattedrale di San Gerlando - AgrigentoL'itinerario religioso riguardante la provincia agrigentina deve incominciare obbligatoriamente dalla Cattedrale di Agrigento dedicata a san Gerlando la cui fondazione risale all'undicesimo secolo e che subì notevoli ampliamenti e modificazioni con il passare dei secoli. L'interno è a croce latina a tre navate divise da arcate ogivali poste su pilastri ottagonali. La copertura presenta figure relative a Santi e Vescovi ed anche degli stemmi gentilizi. La Chiesa presenta una piccola Cappella dedicata a San Gerlando preservata da un portale gotico e contenente un reliquario in argento, l'arca di San Gerlando, purtroppo danneggiato da alcuni furti.

Tra le altre opere qui conservate ricordiamo la statua marmorea raffigurante La Madonna col Bambino e risalente alla fine del 1400 e vari monumenti sepolcrali come quello di Gaspare De Marinis posto nella cappella omonima, oggi battistero, sepolcro risalente alla fine del 1400 e contenente, tra l'altro, un rilievo dedicato alla "Madonna col Bambino e Santi". La Cattedrale conserva anche un suo tesoro contenente, tra l'altro, un simulacro della Madonna costruito sfruttando un solo pezzo d'ambra e sovrastato da una pergamena che rappresenta la curiosa lettera del diavolo, un documento che, in base alla leggenda, fu redatto da una donna tentata invano dal diavolo varie volte. La struttura esterna presenta nel campanile e nelle finestre dei chiari richiami dello stile architettonico gotico-catalano, mentre il prospetto è in stile barocco.

Altra Chiesa agrigentina è quella medievale dedicata a Santa Maria dei Greci caratterizzata dal portale gotico presente nella facciata e risalente al XIII secolo, con un interno a tre navate contenente, ad esempio, una statua lignea dedicata alla Madonna col Bambino e risalente ai primi anni del 1500.

L'importanza storica della Chiesa è data dal fatto che essa sorge su di un antico tempio dorico risalente al quinto secolo A.C., probabilmente dedicato ad Athena. Dell'antico tempio periptero esastilo si possono ammirare alcuni resti presenti ancora nella Chiesa cristiana attuale, come parte del basamento con i resti dei tamburi di sei delle tredici colonne dell'antico tempio e parte della crepidoma.

Chiesa di San Nicola - AgrigentoLa Chiesa agrigentina dedicata a San Nicola fu eretta dai cistercensi nel XIII secolo in stile romano-gotico su altri ruderi, come quelli relativi allo Oratorio di Falaride, un tempio relativo al primo secolo A.C.. La chiesa rientra a pieno titolo nella città antica, quindi può essere ricordato come un sito storico attestante, nella sua unica navata e quattro cappelle, alcune opere sacre e figurative come un ciclo di affreschi dedicato ai Santi e relativo al XVI secolo, il sarcofago di Fedra contenuto in una delle cappelle citate, un Crocifisso ligneo denominato "Il Signore della nave", una statua marmorea del XVI secolo dedicata alla Madonna col Bambino.

Poco distante da Caltabellotta, in provincia di Agrigento, si può ammirare L'Eremo di San Pellegrino che con il suo monastero e cappella domina tutta la città. Il complesso si trova su di una altura che dal Santo prende il nome.
La piccola chiesa fu edificata nel XVIII secolo e l'eremo annesso ha subito degli ampliamenti successivi. Dalla chiesa si può accedere a due grotte sovrapposte contenenti dei santuari rupestri; tali luoghi assumono una certa importanza grazie alla presenza leggendaria del vescovo San Pellegrino.

Nell'estremità occidentale della Sicilia si trova il capoluogo di provincia di Trapani, originariamente fondato sul villaggio sicano di Drapano, sviluppatosi grazie all'arrivo dei Fenici nell'ottavo secolo A.C. con i quali diventa una base navale strategica.

Chiesa Madre di TrapaniQui occorre ricordare tale provincia soprattutto per gli edifici sacri, a cominciare dalla cattedrale trapanese dedicata a San Lorenzo, eretta agli inizi del 1600 e con una bella facciata in stile barocco. Essa sorge sullo schema di una preesistente chiesa del 1300. Nell'interno a tre navate si possono ammirare varie opere come un bel Crocifisso, probabile opera del pittore trapanese Lo Verde e lo stemma di Genova.

Santuario dell'Annunziata - TrapaniSempre a Trapani c'è il Santuario dedicato All'Annunziata eretto all'inizio del 1300 ed arricchito dall'aggiunta di ulteriori Cappelle nei secoli successivi. Tutta la struttura ha subìto un sapiente lavoro di ristrutturazione nella prima metà del 1700, ma la facciata è rimasta quella originaria con un rosone ed un portale gotico dei primi anni del 1400, mentre le statue dell'angelo e della Madonna che sovrastano i portaletti laterali risalgono al 1500.

L'interno prevede una sola grande navata ed innumerevoli opere d'arte, come la Cappella dei Pescatori istituita verso la fine del 1400 ed oggi battistero contenente un'arcata gotica ed una cupola ottagonale contenente degli affreschi cinquecenteschi dedicati ad eventi biblici relativi alla Genesi e la Cappella dei Marinai eretta nel XVI secolo con elementi rinascimentali ma contenente ancora delle reminescenze gotiche ed arabo-normanne.

Tra le altre opere qui preservate ricordiamo La Cappella della Madonna, il vero Santuario, contenente un arco marmoreo con figure a rilievo dedicate al "Padre eterno e Profeti", dei primi anni del 1500 e inoltre la Statua marmorea della Madonna col Bambino comunemente detta "Madonna di Trapani" .

Chiesa Madre - EriceIn provincia di Trapani c'è una città cara agli Elimi, cioè Erice. In questo contesto si tralasciano tutti gli elementi storici che saranno leggibili nell'itinerario dedicato ai siti archeologici isolani per dedicarsi completamente agli edifici sacri, a partire dalla Chiesa Matrice dedicata all'Assunta, eretta agli inizi del 1300. La struttura esterna presenta un campanile isolato completato da due ordini di bifore gotiche di evidente tipo chiaramontano e con un probabile originario scopo di torre di vedetta voluto da Federico D'Aragona. L'interno è a tre navate e presenta un ibrido stile gotico determinato da un lavoro di ristrutturazione effettuato nella seconda metà del 1800.

Esso presenta una statua relativa alla seconda metà del 1400 e rappresentante la Madonna col Bambino, una ancona marmorea dei primi anni del 1500 raffigurante a bassorilievo la Madonna, alcuni Santi e scene relative alla Passione.

Duomo di MarsalaIl Duomo di Marsala, sempre nel contesto provinciale citato, è dedicato a San Tommaso di Canterbury ed è stato eretto nel 1628 sullo stesso luogo in cui si trovava un antico impianto normanno. così come per buona parte delle Chiese citate in questo itinerario, la Chiesa ha subito dei rifacimenti e cambiamenti nel corso dei secoli. Nel suo interno a tre navate si raccolgono varie espressioni raffigurative, come quelle presenti in una prima cappella, cioè una statua marmorea dedicata all'Assunta e dei pannelli in marmo relativi al "Transito della Madonna" e "La presentazione di Gesù al Tempio"; queste tre opere sono nate dal genio creativo del Gagini. tra le altre opere di questo artista preservate nella chiesa ricordiamo quella creata nel 1565, cioè la "Madonna dell'Itria", una mezza figura che s'innalza da un sarcofago eretto da degli eremiti, un sarcofago dedicato a Giulio Lazaro e la statua dedicata a San Tommaso Apostolo.

Cattedrale di Mazara del ValloLa Cattedrale di Mazara del Vallo è stata eretta nel 1093, anno in cui fu istituito il Vescovado. L'interno a tre navate su colonne monilitiche presenta varie opere come una statua dedicata alla Madonna col Bambino di scuola gaginesca, un complesso costituito da sei statue marmoree rappresentanti la "Trasfigurazione" commesse ad Antonello Gagini ma eseguite da suo figlio Antonino, delle statue dedicate a San Bartolomeo, S. Ignazio e San Vincenzo.

Un cenno merita il Museo della Cattedrale al quale si accede dal vestibolo dell'aula capitolare e nel quale sono preservate maggiormente opere sacre come il sarcofago del vescovo Montaperto realizzato da Domenico Gagini e delle tele, fra le quali ricordiamo quella raffigurante il "Battesimo di Ruggero da parte di Ferdinando II".

Enna è l'unica provincia isolana a non avere contatti col mare, ma la sua bellezza risiede nelle distese di vallate, nell'andamento sinuoso e nella presenza di laghi creati attraverso le dighe che vanno a limitare e controllare i corsi d'acqua. La città fu probabilmente creata dai Sicani all'epoca della pace fatta con i Siculi ed i Greci vi arrivarono nel IV secolo A.C..

Duomo di EnnaEssa può rientrare in questo itinerario religioso grazie al suo Duomo, costruito nel 1307, distrutto da un nefasto incendio nel XV secolo e quindi ricostruito successivamente. La sua struttura interna è suddivisa in tre navate divise da arcate ogivali poste su colonne finemente decorate. In alcuni capitelli sono presenti gli stemmi degli Evangelisti realizzati da Gian Domenico Gagini. Tra le varie opere qui contenute ricordiamo le statue dedicate a San Gabriele, all'Annunziata e alla Madonna della Visitazione, numerose pale d'altare realizzate da Guglielmo Borremans come quelle dedicate al "Transito della Vergine" ed al "Battesimo di Gesù" ed un altro affresco dedicato alla Madonna del Melograno.

Duomo di Piazza ArmerinaIl Duomo di Piazza Armerina è dedicato all'Assunta e fu realizzato a partire dal 1604. L'interno a croce latina e ad una sola navata presenta varie opere, a partire dalle tele raffiguranti "San Benedetto ed il servo Totila", "L'Epifania", "Il Martirio dei Santi Quaranta", "SS.Trinità". Essa custodisce anche una Madonna che, pare, sia stata donata da Papa Nicolò II al Conte Ruggero.

La Cattedrale di Nicosia è dedicata a San Nicola e fu edificata nel XIV secolo sui resti di una antica Chiesa normanna; nel corso dei secoli ha subito dei rifacimenti. Il campanile trecentesco è a tre ordini ed è ornato superbamente da monofare, bifore e rosoncini. La chiesa presenta, tra l'altro, un pulpito marmoreo gaginiesco, un fonte battesimale ed un dossale d'altare rappresentante delle scene della passione, entrambi di scuola gaginiesca ed un grande Crocifisso denominato il "Padre della Provvidenza". La Chiesa è anche sede vescovile.

Per concludere questo itinerario religioso occorre ricordare una provincia molto importante della Sicilia, centro universitario e soprattutto storico che ha saputo rivalutarsi negli ultimi anni. Si sta parlando di Catania.

EtnaDi essa si conosce il famoso ed attivo vulcano Etna, ma va ricordata soprattutto per il suo impianto monumentale ed architettonico notevole all'inizio del XVIII secolo dopo un tremendo terremoto che la colpì. Katane fu originariamente colonizzata dai greci intorno il 729. Essa fu successivamente dominata da Ierone di Siracusa, dai Romani, dai Musulmani che diedero l'avvio al paesaggio agrario tipico della zona, dai Normanni che imposero il ritorno al latifondo ed il controllo agricolo esercitato dai monasteri. La città ed il territorio provinciale catanese rientrano a pieno titolo in questo itinerario grazie ad innumerevoli espressioni architettoniche simbolo della fede locale.

Sant'Agata - CataniaPrimo monumento religioso che merita la menzione è la Cattedrale catanese dedicata alla patrona cittadina, S. Agata, e fortemente voluta dal Conte Ruggero. Essa fu edificata nei primi anni della dominazione normanna dell'isola. Dell'originario Tempio Cristiano rimangono ancora visibili, dunque integri, il corpo dell'alto transetto e tre absidi semicircolari. Il prospetto principale è una parte più recente rispetto al nucleo centrale visto che la sua costruzione fu ultimata nel 1761.

Campanile del Duomo di Sant'Agata a CataniaIl Campanile è ancora più recente visto che fu terminato nel 1868. La chiesa ha subito veri restauri, come quello del 1959. il suo interno presenta tre navate divise da pilastri e contenenti, tra l'altro, dei quadri realizzati dal già citato Borramans - ad esempio quello dedicato a "S. Febronia", quello dedicato a "S.Rosalia" -; vari sarcofaghi e tombe importanti come la tomba dedicata al musicista di origine catanese Vincenzo Bellini, la tomba di Costanza d'Aragona, moglie di Federico III, la tomba del Cardinale Dusmet ed un sarcofago romano proveniente dall'Asia Minore e contenente le spoglie di nobili reali che vissero a Catania; delle cappelle, come quella dedicata al sacro Cuore, quella dedicata alla Madonna e contenente, tra l'altro, la già citata tomba di Costanza, quella dedicata a S. Agata contenente il suo tesoro costituito dal busto in argento che preserva il suo torace e la sua testa; esso conserva anche i gioielli ex-voto dei fedeli, molti dei quali molto antichi e contribuiscono ad aumentare il valore storico ed economico di questo tesoro; completa il tesoro della Santa lo scrigno, la cassa reliquaria di legno rivestita in argento contenente le altre membra della Santa. L'importanza della chiesa è aumentata dalle altre reliquie di altri Santi che essa preserva, come il braccio reliquario di San Giorgio, ed altre espressioni artistiche come i bassorilievi dedicati alle scene della Passione.

Chiesa di San Benedetto - CataniaAltra chiesa catanese è quella dedicata a San Benedetto, risalente ai primi anni del 1700, con una sola navata e con la volta contenente affreschi dedicati al santo ed inoltre un prezioso altare maggiore del XVIII secolo.

Chiesa della Collegiata - CataniaLa Collegiata è la Regia Cappella Catanese costruita nei primi 20 anni del 1700 la cui facciata è un bell'esempio di tardo barocco. Il suo interno a croce latina e a tre navate presenta, tra l'altro, una cupola affrescata rappresentante "La glorificazione di Maria" e due grandi quadri della fine del 1800 rappresentanti "Eugenio IV crea il capitolo dei Canonici" e "Fedeli davanti l'edicola".

La Chiesa di San Nicolò ebbe un'edificazione sfortunata perché incominciò qualche anno prima del terremoto del 1693, fu sospesa per un ventennio e poi ricominciata. Tale costruzione si è dunque protratta negli anni, ma ci ha regalato una bella Chiesa a croce latina e a tre navate contenente, tra l'altro, varie rappresentazioni sacre ad esempio dedicate a "San Gregorio", "San Giuseppe", "L'adorazione dei pastori" ed un coro intagliato con scene prese dal Vangelo. A sinistra della Chiesa si ha il monastero benedettino dedicato a San Nicolò l'Arena, oggi sede della facoltà di lettere e filosofia.

Come ultima chiesa catanese ricordiamo quella dedicata a S. Agata la Vetere, ricostruita dopo il famoso terremoto del 1693 al posto di una basilica paleocristiana. Essa contiene, ad esempio, una pala dedicata a "S. Agata cui appaiono l'Angelo e San Pietro" ed il sarcofago di Sant'Agata.

Santa Maria della Stella - Militello in val di CataniaIncominciando ad analizzare il territorio provinciale catanese, si può parlare della Chiesa dedicata a Maria SS. Della Stella presente a Militello Val Di Catania. Oggi essa è divenuta santuario e contiene molte espressioni artistiche e sacre, come una grande pala di terracotta rappresentante al centro la Natività, nella lunetta L'eterno Padre fra due Angeli e nella predella Cristo tra la Vergine e gli Apostoli, una pala dedicata al martirio di San Bartolomeo ed una statua dedicata al Cristo alla Colonna. La cappella presbiterale è dedicata a Maria Ss. della Stella, patrona cittadina, e conserva un Crocifisso settecentesco.

Cattedrale dell'Annunziata e Santa Venera - AcirealeIl Duomo di Acireale dedicato all'Annunziata e a Santa Venera fu costruito tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600. La volta della sua navata mediana presenta affreschi dedicati al Padre Eterno e all'Annunciazione e Gloria di San Vincenzo mentre la volta del presbiterio presenta degli affreschi dedicati alla Incoronazione della Vergine. Si ha anche un bel fercolo dedicato a Santa Venera che è utilizzato durante i festeggiamenti dedicati alla Santa.

Basilica di Santa Maria - RandazzoInfine ricordiamo la Basilica dedicata a Santa Maria presente a Randazzo. È un'antichissima costruzione sacra d'origine normanno-sveva la cui edificazione terminò nel 1239 ma che fu ristrutturata e rimaneggiata nei secoli successivi. Dell'originario edificio oggi rimangono tre grandi absidi. La Chiesa presenta degli affreschi sulla volta della navata mediana raffiguranti storie di Maria, una tavola rappresentante "Il Transito, l'Assunzione e l'Incoronazione di Maria" ed un affresco restaurato risalente al XIII secolo e dedicato alla Madonna del Pileri.

La chiesa dedicata a S. Margherita presente a Sciacca -Ag- va ricordata innanzitutto per l'edificazione voluta da Eleonora d'Aragona nel 1342. Successivamente fu affidata alla tutela e gestione dei Cavalieri Teutonici che la completarono con la costruzione di un attigua ospizio. Nel XVI secolo subì un ulteriore notevole ampliamento.

La sua struttura esterna si presenta come un blocco geometrico ravvivato dalla presenza delle finestre e del portone, ma nel complesso molto semplice. Lo stesso si ha all'interno ad una unica navata, nota soprattutto per gli stucchi policromi.

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