PALAZZOLO 
                ACREIDE  
              Città 
                nuova, nata dall'antica Akrai (fondata nel 664 a.C.), Palazzolo 
                occupa, nel cuore dei Monti lblei, un altopiano che domina le 
                gole dell'alta valle dell'Anapo.
              
L'ANTICA 
                AKRAI Zona a sud-ovest dell'abitato 
                Sulla cima della collina dove si trovava l'acropoli, si può vedere 
                un piccolo teatro greco, in pietra bianca, che ha 
                conservato la pavimentazione dell'orchestra risalente all'epoca 
                romana. Sulla destra si trova un bouleuterion, sala riunioni a 
                gradoni, collegata al teatro attraverso uno stretto cunicolo che 
                sbocca direttamente nella cavea Avvicinandosi al cancello che 
                chiude gli scavi da questo lato si può vedere un tratto dell'antica 
                plateia (strada principale che correva da est a ovest), pavimentata 
                a grandi lastre laviche. 
                Contigue al teatro, due latomie (cave) di epoca greca, sono state 
                trasformate dai cristiani in catacombe ed in abitazioni. In quella 
                denominata  Intagliatella, più stretta, si può distinguere 
                all'inizio, sulla destra, un bassorilievo raffigurante un eroe 
                che partecipa ad un banchetto (sulla destra) e che effettua un 
                sacrificio (a sinistra). Vicino alla recinzione, gli scavi hanno 
                riportato alla luce dei quartieri abitati ed una costruzione circolare, 
                probabilmente un tempio di epoca romana. 
                E' possibile percorrere la strada che costeggia la zona archeologica 
                che offre belle viste sulla vallata circostante e permette di 
                rendersi conto della posizione di dominio e controllo della città 
                antica, nata come avamposto difensivo di Siracusa. 
              I 
                Santoni - Ad 1 km dalla zona archeologica. In una piccola 
                valletta, dodici sculture rupestri del III sec. a.C. testimoniano 
                la presenza in Sicilia di un culto di origine orientale, il soggetto 
                principale è la dea Cibele, assisa tra due leoni o in piedi e 
                circondata da alcuni personaggi di dimensioni ridotte. Tra le 
                meglio conservate emergono la n° II con la raffigurazione, ai 
                lati, dei dioscuri a cavallo e la n° VIII con la dea assisa.
              LA 
                CITTA' MODERNA 
                
Palazzolo, 
                riedificata nel '700, possiede parecchi edifici barocchi che si 
                dispongono lungo le vie principali, corso Vittorio Emanuele e 
                via Carlo Alberto, che confluiscono in piazza del Popolo, dominata 
                dalla maestosa facciata di  S. Sebastiano che vi 
                si affaccia dall'alto della sua scalinata. All'estremità occidentale 
                del corso si trova la Chiesa dell'Immacolata, dalla 
                facciata convessa, che conserva una delicata Madonna col Bambino 
                di Francesco Laurana. Via Carlo Alberto è fiancheggiata da palazzi 
                con belle mensole baracche. Una traversa sulla destra (via Machiavelli) 
                permette di raggiungere la Casa-Museo dell'etologo Antonino 
                Uccello, un tempo palazzo del barone Ferla. Nel piano 
                inferiore si può vedere un frantoio (terza sala) e la Casa del 
                Massaro, uomo di fiducia del barone, ricca di oggetti di uso quotidiano. 
                Alla fine della via, voltare a destra e raggiungere piazza Umberto 
                I ove si trova la Chiesa di S. Paolo. L'imponente 
                facciata, forse opera di Vincenzo Sinatra (architetto attivo soprattutto 
                a Noto), è a tre ordini scanditi da archi a tutto sesto e colonne 
                con capitelli corinzi. L'ultimo livello si eleva in una torre 
                campanaria correndo via dell'Annunziata, si raggiunge l'omonima 
                chiesa. La facciata, incompiuta, è arricchita da un notevole portale 
                incorniciato da colonne tortili. Ritornando sui propri passi si 
                interseca sulla sinistra via Garibaldi, su cui si affaccia  
                Palazzo ludica (n° 123-131) dall'incredibile e lunghissima 
                balconata sostenuta da mensole a forma di mostri, chimere, mascheroni 
                e altri terribili figuri tipici del gusto barocco.